
Il seme dei talenti
Spesso non conosciamo il nostro potenziale e le nostre risorse interne a causa delle convinzioni assunte all’inizio della vita o perché non abbiamo mai osato o ci è stato impedito di usare le nostre capacità. Quando nella famiglia ci viene assegnato un ruolo e ci identifichiamo in esso, probabilmente non scopriremo mai la nostra vera identità e il nostro potenziale.
I primi registri della nostra memoria emotiva sono da ricondurre alla fase uterina e anche alla infanzia, con informazioni e sensazioni che, come filtri e credenze, si inseriscono nei meandri più profondi del nostro inconscio, dove permangono valide e intatte così come furono percepite e vissute allora.
Nella nostra prima memoria emotiva si è registrato tutto ciò che accade durante il concepimento, la gravidanza, la nascita, l’ambiente familiare della infanzia e le circostanze di vita dei nostri genitori, che ci trasmettono i loro desideri e le loro esperienze, facendoci così divenire destinatari delle loro proiezione e degli obiettivi che essi hanno previsto per noi.
Riusciamo a riconoscere la bellezza, le qualità e i talenti di chi ci sta accanto ma non riusciamo a riconoscere i nostri; siamo abituati a vedere più spesso i nostri lati negativi e a pensare che i talenti dovrebbero essere delle spiccate qualità o doti artistiche e creative.
In realtà i talenti sono le nostre attitudini, quello che ci viene meglio, le nostre doti naturali. Se fin da bambini queste doti venissero sviluppate e apprezzate, dando loro valore, probabilmente ci sarebbero più adulti fiduciosi nelle loro capacità e qualità.
Quello che accade invece spesso è che finiamo per accantonare o svalutare certe capacità, soprattutto se artistiche o creative in virtù di attitudini più materiali e concrete, più utili ad un sistema materialistico e produttivo, spinti anche dalla famiglia.
Le qualità e doni della nostra “Essenza” rimangono sepolti nella nostra memoria e tornano solitamente sotto forma di “hobby” e di “passioni”. Perché quindi non fare della propria passione un lavoro?
Lo scopo della nostra vita è quello di far fiorire i nostri talenti e qualità che abbiamo dimenticato o rinnegato e solitamente è proprio la nostra famiglia che un po’ alla volta ci ha spinto verso un modo di essere che non rispecchia quella che è la nostra Essenza, ma che segue delle regole dettate più dalla ragione che dal “sentire”.
Personalmente penso che, per crescere e scoprire chi siamo veramente, “scegliamo” di nascere in una famiglia che porta delle qualità totalmente opposte rispetto a quelle della nostra intima essenza. Ci ritroviamo così in una sorta di “prova” per liberarsi da ciò che non siamo, per arrivare ad esprimere pienamente ciò che siamo.
Ad esempio; un bambino che ha molta fantasia e creatività, potrà avere dei genitori razionali, mentali e attaccati alla materia che spingeranno il loro figlio a fare degli studi in linea con il loro modo di essere, ad esempio a divenire ragioniere.
Una volta cresciuto, potrà continuare a uniformarsi in un ruolo che non gli appartiene oppure cambiare ed esprimere i propri doni ascoltando quella “voce interiore” che lo spinge verso un’altra direzione.
PICCOLO ESERCIZIO PRATICO
Ho preso spunto dal libro di Alessandra Comneno, “Custode del Fuoco Sacro” per aiutarti a divenire consapevole delle tue qualità e difetti, partendo dall’osservazione delle qualità e difetti dei nostri genitori. Modi di essere, credenze, sogni, paure vengono tramandate di generazione in generazione, quindi influenzano inconsciamente la nostra vita.
“Se non hai avuto una buona relazione con tua madre, non puoi averla con le altre donne, le temi, non le comprendi, ti sono nemiche… ma tu puoi cambiare gioco..sempre”
Prendi un foglio di carta e dividilo a metà; da una parte scrivi il nome dei tuoi genitori, indicando i loro lati ombra e i loro talenti, dall’altra scrivi il tuo nome e fai lo stesso elenco.
Osservando qualità e difetti dei tuoi genitori e osservando la loro vita arriverai a comprendere e accogliere le loro luci e le loro ombre e poi farai lo stesso con te, trasformando la tua ombra in opportunità di crescita.
Ti accorgerai che modi di fare, di essere, credenze non appartengono a te, ma ai tuoi genitori e ai tuoi antenati; più darai spazio ai tuoi talenti, doni naturali insomma alla tua Essenza, più ti sentirai libera/o e leggera/o.
– Antonella Aruna